COVID-19: L’utilizzo delle mascherine secondo quanto previsto dal nuovo Dpcm e le indicazioni dell’Iss

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 Gentile lettore,

in seguito alla risalita dei contagi che caratterizza quest’ultimo periodo, con il nuovo Dpcm in vigore dal giorno 8 ottobre 2020 è stato esteso l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto, anche nei casi in cui sia garantita la possibilità di mantenere il distanziamento interpersonale di sicurezza di un metro; un’ulteriore stretta rispetto a quanto previsto dallo scorso Dpcm del 26 aprile, il quale imponeva l’uso delle mascherine soltanto negli ambienti chiusi o nel caso in cui, all’aperto, non fosse possibile rispettare le distanze.

Esistono differenti tipologie di mascherine, che si differenziano tra di loro in funzione delle loro prestazioni filtranti e del grado di protezione fornito: mascherine di comunità, mascherine chirurgiche e mascherine filtranti FFP.



Le mascherine di comunità sono quelle monouso o lavabili, anche auto-prodotte, realizzate in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, in gradi di garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire completamente la zona di viso compresa tra mento e naso. Non sono da considerarsi né dei dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una semplice misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus Sars-CoV2, pertanto non idonee ad essere utilizzate in ambienti confinati nei quali il rischio di contagio è sensibilmente superiore e, soprattutto, non idonee in caso di presenza di sintomi da infezione da coronavirus.

Altro tipo di mascherina è quella di tipo chirurgico; dispositivi medicali, nati con lo scopo di proteggere il paziente durante le prestazioni mediche dalle infezioni batteriche che possono essere trasmesse attraverso l'espettorato. Seppur garantendo una minima protezione anche nei confronti di chi le indossa, le mascherine chirurgiche non nascono con questo scopo e non hanno buone capacità filtranti verso l'interno.

Vi sono infine le mascherine filtranti FFP (Filtering Face Piece) che sono considerate DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), ovvero strumenti per proteggere il lavoratore da un rischio professionale specifico, in particolare quello derivante dal contatto con polveri, fumi o aerosol potenzialmente irritanti, tossici o nocivi. Queste mascherine contengono filtri altamente performanti i quali permettono un filtraggio bidirezionale, proteggendo sia chi la indossa, sia chi vi entra in contatto. In base alla capacità filtrante del dispositivo, la norma EN 149 distingue le mascherine in FFP1, FFP2 ed FFP3. 




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