Gentile lettore, con la presente desideriamo
informarLa che il Consiglio de Ministri ha recentemente approvato la versione
definitiva del c.d. “decreto dignità”,
contenente alcuni provvedimenti in
materia fisco e lavoro.
Con specifico riferimento alla materia fiscale si
segnala
i) la modifica del
“redditometro” mediante l’introduzione di una disposizione secondo cui il
decreto ministeriale attualmente vigente, che elenca gli elementi indicativi di
capacità contributiva non ha più effetto per i controlli ancora da eseguire
relativi al 2016 e agli anni successivi (si stabilisce l’adozione da parte del
Mef di un nuovo decreto in materia, dopo aver sentito l’Istat e le associazioni
maggiormente rappresentative dei consumatori);
ii) rinvio della prossima scadenza per la trasmissione della comunicazione
dei dati delle fatture emesse e ricevute (viene stabilito che i dati
relativi al terzo trimestre 2018 possono essere inviati telematicamente al 28.02.2019,
anziché entro il 30.11.2018);
iii) l’abolizione del meccanismo della scissione dei pagamenti (“split
payment” – articolo 17-ter, Dpr 633/1972) per le prestazioni di servizi rese
alle pubbliche amministrazioni dai professionisti i cui compensi sono
assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta o di acconto.
Si rileva,
inoltre, l’introduzione di alcune
limitazioni alla delocalizzazione delle imprese nel caso in cui queste
fruiscano di aiuti ed incentivi economici.
In materia lavoro, invece, si
segnala
i) la modifica – in termini restrittivi – della disciplina del lavoro a termine con
riduzione del periodo massimo del rapporto e reintroduzione delle causali (ma
solo per alcune fattispecie);
ii) l’applicazione, alla somministrazione del lavoro, della
medesima disciplina prevista per il contratto a termine;
iii) l’incremento delle indennità di licenziamento e la maggiorazione dei
termini per l’impugnazione dei contratti a termine.
Di seguito illustriamo
le principali novità contenute nello schema di decreto, precisando che le
disposizioni entreranno in vigore solamente con la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale del provvedimento definitivo.
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