Rapporti con la PA: dal 01.01.2015
l’IVA non viene incamerata dal privato ma versata dall’ente pubblico
Con la legge di stabilità per il 2015 (commi
629 ss dell’art. 1 legge n. 190/2015), il legislatore ha introdotto una
rilevante modifica dei rapporti fornitori
e pubblica amministrazione, con l’introduzione di una disposizione anti evasiva,
così detta “Split Payment”. Ci
si riferisce, in particolare, alla previsione
per cui l’IVA indicata in fattura dai fornitori non sarà incamerata da questi,
ma versata direttamente dalla pubblica amministrazione (nei confronti della
quale è stata emessa la fattura) all’erario.
Sono interessati dalla novità tutte le operazioni
effettuate a partire dal 01.01.2015 (data confermata da un comunicato delle
Entrate) nei confronti:
i) dello Stato;
i)
degli organi dello Stato;
iii) degli Enti pubblici
territoriali;
iv) delle Camere di Commercio;
v) Enti ospedalieri e
ASL;
vi)
Enti pubblici di ricovero e cura con prevalente carattere scientifico, di
assistenza e beneficienza e previdenza.
Per effetto di tale novità, il fornitore dovrà emettere fattura nei
confronti dell’ente pubblico addebitando l’IVA come precedentemente previsto,
mentre la pubblica amministrazione dovrà, da una parte, versare al fornitore il
compenso, e dall’altra versare all’erario l’imposta sul valore aggiunto.
La
previsione, di carattere temporaneo, si applica nelle more dell’autorizzazione
da parte dell’UE. Per effetto della
compressione dell’IVA a debito in sede di liquidazione periodica, vengono
previste specifiche disposizioni in materia di rimborso del saldo creditorio a
favore del contribuente.
Tra le altre cose, verrà riconosciuto il rimborso
dell’IVA in via prioritaria (limitatamente all’importo di tali operazioni) per
coloro che procedono ad emettere fattura in regime di “split payment”.
Per saperne di più www.studioaleotti.com
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